Le luci di settembre by Carlos Ruiz Zafon

Le luci di settembre by Carlos Ruiz Zafon

autore:Carlos Ruiz Zafon [Zafon, Carlos Ruiz]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 1995-01-01T00:00:00+00:00


L'impatto di un sassolino sulla finestra la distolse dalla lettura. Irene

chiuse il diario e diede un'occhiata fuori. Ismael aspettava sulla soglia

del bosco. Lentamente, mentre si metteva un pesante giaccone di lana,

la luna si nascose tra le nuvole.

Irene osservò con attenzione la madre dalla cima delle scale. Ancora

una volta, Simone si era arresa al sonno nella sua poltrona preferita, da-

vanti al finestrone da cui si vedeva la baia. Aveva un libro in grembo e

gli occhiali da lettura ancora calati sul naso, come una slitta sul trampo-

lino. In un angolo, una radio in legno, intagliata con capricciosi motivi

art nouveau, sussurrava i tenebrosi accordi di uno sceneggiato polizie-

sco. Approfittando della situazione, Irene passò in punta di piedi davan-

ti alla madre e s'infilò nella cucina che dava sul cortile posteriore della

Casa del Capo. Tutta l'operazione avvenne in non più di quindici secondi.

Ismael l'aspettava fuori, indossando un sobrio giubbotto di pelle,

pantaloni da lavoro e un paio di stivali che parevano aver viaggiato

avanti e indietro da Costantinopoli una mezza dozzina di volte. La brez-

za notturna trascinava fin lì dalla baia una fredda nebbiolina, stendendo

sul bosco una ghirlanda di tenebre danzanti.

Irene si abbottonò la giacca fino al collo e annuì in silenzio allo

sguardo attento del ragazzo. Senza dire una parola, si inoltrarono sul

sentiero che attraversava la vegetazione. Una galleria di suoni invisibili

popolava le ombre del bosco. Il fruscio delle foglie agitate dal vento co-

priva il rumore del mare che si infrangeva sugli scogli. Irene seguì i

passi di Ismael. Il volto della luna si lasciava intravedere fugacemente

nella trama di nubi che cavalcavano sulla baia, immergendo la foresta in

una spettrale penombra tremolante. A metà tragitto, Irene prese la mano

di Ismael e non la lasciò fino a quando la sagoma di Cravenmoore non

si stagliò davanti a loro.

A un segnale del ragazzo, si fermarono dietro un tronco ferito a mor-

te da un fulmine. Per pochi secondi la luna squarciò la cortina vellutata

delle nuvole e un alone di chiarore illuminò la facciata di Cravenmoore,

scolpendone i rilievi e i contorni e tracciando l'ipnotico ritratto di una

cattedrale persa nelle profondità di un bosco maledetto. L'effimera vi-

sione si sciolse in una pozza di oscurità e un rettangolo di luce dorata si

formò ai piedi della villa. La sagoma di Lazarus Jann si disegnò sulla

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